domenica 5 giugno 2011

‘Dante’s’.

... ‘Dante’s’ era un piccolo ristorante con un paio di note di merito: si trovava a un solo isolato dall’albergo e il proprietario, cultore sfegatato di tutto quanto riguardasse gli Stati Uniti d’America, aveva concepito il locale in modo che le pietanze potessero essere consumate, oltreché sui canonici tavoli, anche sul lungo bancone dirimpetto alle cucine, in perfetto stile yankee. Lui era particolarmente interessato all’ultima caratteristica, che gli avrebbe concesso l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con il suddetto Dante, inguaribile logorroico, recuperando preziose informazioni sul paese e su quella dimensione.
Entrò nel locale e si diresse circospetto verso il banco. Notò che il posto era quasi vuoto. Era parecchio strano. Il Dante’s del suo mondo era assai frequentato a qualsiasi ora, anche negli ultimi tempi, come confermatogli dai genitori in diverse occasioni. Individuò il proprietario e constatò che (non sapeva se sentirsi sollevato o esserne intimorito) sembrava il solito di sempre. Tirò dritto, percependo su di sé gli sguardi dei pochi avventori.
 
 
 
Tratto dalla raccolta di racconti "Le inclusioni del diamante", di Andrea Barillà, edito da CIESSE Edizioni.

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