venerdì 3 giugno 2011

Kiwi.


... Alla lunga l’abitudine notturna gli aveva permesso di familiarizzare con la maggior parte dei giocatori quotati, che partecipavano ai tornei dove si avanza grazie a rocchetti di fiche da migliaia di dollari. Adesso che faceva mente locale, il ceffo inconfondibile di Henderson lo aveva già visto. «K-Kiwi?» domandò timidamente.
«Che il diavolo mi porti! La mia notorietà ha valicato oceani e continenti! Sì, di fronte a te c’è Thomas Henderson, in arte ‘Kiwi. È mio dovere avvertirti che l’appellativo non l’ho scelto di spontanea volontà, bensì mi è stato affibbiato da un’equa rappresentanza di appassionati, giornalisti e falliti del mestiere. Personalmente mi fa rimettere, ma siccome non esiste speme di sopprimere ciò che è entrato nell’immaginario collettivo, mi tocca sopportare in silenzio. Solo quando ci sono obbligato: in tutti gli altri casi non voglio sentire ragioni. Scordati del soprannome e chiamami Thomas.»
«Non c’è problema. Tra l’altro non replicheremo la chiacchierata aulica, perciò, Thomas… o adesso o mai più.»  


Tratto dal romanzo "Antipodi", di Andrea Barillà, edito da CIESSE Edizioni.

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