mercoledì 8 giugno 2011

Sicari.

... «Va’ all’inferno! Non ci penso neanche a spiegarti le mie ragioni. Con il cervello da primate che ti ritrovi non le potresti capire» ribatté sfidandolo con lo sguardo: l’unica speranza era fargli perdere le staffe. Cartuccia serrò la mascella squadrata. «Siediti sulla poltrona, idiota! Visto che vuoi fare il duro, allora ci divertiremo a modo mio. Siediti
Luca lo assecondò, lasciandosi cadere sulla poltrona. Il sicario gli lanciò una corda che aveva appena estratto dall’interno della giacca. Con la destra impugnava una pistola dotata di silenziatore. «Legati le gambe!»
Obbedì con apparente rassegnazione.
«Ho saputo che durante l’ultimo incarico ti è capitato un imprevisto. Solleva la manica. Coraggio!»
Lui eseguì l’ordine sempre più stupito; dovevano avergli infilato una cimice nel sedere, non poteva esserci altra spiegazione. L’altro ficcò la mano libera nella tasca dei pantaloni facendola uscire armata di un serramanico, come in un gioco di prestigio per maniaci. «Togli il cerottone. Forza!»
 
 
Tratto dalla raccolta di racconti "Le inclusioni del diamante", di Andrea Barillà, edito da CIESSE Edizioni.

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