mercoledì 25 maggio 2011

Chico.

... Il trafficante sistemò il telefono nell’incavo del collo e prese nota del recapito. «Il tuo compito è terminato, torna pure al vecchiume. Anzi, prenditi una settimana di ferie, così eviterai di causarmi ulteriori danni. In fin dei conti sei il padrone dell’azienda, no? Metti uno schiavo a rispondere al telefono e piazzane un altro davanti alla porta a dispensare sorrisi. Adiòs.»
Chico concluse la telefonata pensando che, nonostante le evidenti rogne, dall’esperienza poteva trarre qualche insegnamento ragguardevole; la scuola non gli era mai piaciuta, ma l’istruzione che si riceveva rompendosi il grugno contro gli ostacoli della vita era un’altra cosa. La morale era che, se i proverbi si ostinavano a sopravvivere, non era per attribuire un significato agli anziani, rincoglioniti loro malgrado dagli anni.
Avrebbe fatto da sé. Avrebbe amputato l’estremità incancrenita, prima che la necrosi degenerasse in modo irrimediabile. Non si sarebbe trattato di una grossa privazione.


Tratto dal romanzo "Antipodi", di Andrea Barillà, edito da CIESSE Edizioni.

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