venerdì 27 maggio 2011

L'incontro.

... Sebastiano varcò l’ingresso senza guardarsi indietro. Montando su per le scale, ebbe la sensazione di salire i gradini alla moviola. La gola era somigliante al cratere di un vulcano apparentemente sopito e la bocca sembrava ricoperta di un sottile strato di talco. Ogni percezione risultava distorta dai battiti del cuore, sordi e irregolari. Completata la prima rampa, udì la porta aprirsi e conobbe di nuovo la paura. Abbassò la testa e avanzò lentamente, fino a quando nella visuale irruppero le pantofole del dominatore dei suoi incubi.
«Buongiorno, signor Nai.»
Lui chiuse gli occhi immaginando se stesso pallido, smunto, quindi li riaprì e iniziò a farli scorrere lungo le gambe vestite di jeans, l’addome fasciato da un pullover grigio, il braccio teso nella più comune delle formalità. Cercò la forza necessaria per proseguire, centimetro dopo centimetro, in attesa di contemplare il volto del demonio, le zanne gialle e prominenti, gli occhi come forni crematori.
Quando accadde, Sebastiano restò di stucco.


Tratto dal romanzo "Sette giorni", di Andrea Barillà, edito da CIESSE Edizioni.

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