venerdì 27 maggio 2011

Visita medica.

... «Inizieremo con un piccolo esame per verificare la capacità di eseguire un comando complesso. Si rilassi, metta il pollice destro sull’orecchio sinistro e tiri fuori la lingua.»
Leo effettuò la manovra sentendosi un alcolista pizzicato dalla stradale.
Ha capito che non sono un piedipiatti e me la fa pagare ridicolizzandomi.
La Ledesma raggiunse un mobiletto metallico, sopra il quale facevano bella mostra alcuni attrezzi del mestiere. Estrasse da un cassetto tre scatole rotonde dalle dimensioni di una candela tagliata a fette, le liberò dal coperchio e ne appoggiò una sul ripiano di acciaio. «Adesso le farò fiutare il contenuto di queste scatolette. Dovrebbe dirmi a cosa associa l’odore. Si tappi la narice destra.»
Terminata la frase, attese che effettuasse quanto richiesto, poi gli piazzò la scatola sotto il naso. L’aroma era decisamente familiare; lui diede fiato alle trombe per verificare se ci avesse azzeccato. «È caffè.»
La Ledesma non commentò e appoggiò la prima sorpresa sul lettino. «Adesso si tappi l’altra.»
La donna gli piazzò l’ulteriore scatoletta sotto la narice libera. L’odore si fece strada con prepotenza fino a lambirgli il cervello.
«Aglio!» esclamò come durante un gioco a premi. Lei non fiatò e depose anche la seconda sorpresa. Leo iniziò a temere che la terza contenesse guano fresco di giornata. Fortunatamente la specialista parve soddisfatta e non gli propose un’ultima sniffata. Raggiunse nuovamente il pianale degli arnesi per recuperare una sorta di penna, che accese e gli puntò contro l’occhio destro: a lui parve che stesse piantando uno stiletto direttamente nel nervo ottico.


Tratto dal romanzo "Antipodi", di Andrea Barillà, edito da CIESSE Edizioni.

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